lunedì 1 ottobre 2018

VENTISETTESIMA DOMENICA TEMPO ORDINARIO B


Dal Vangelo secondo Marco

In quel tempo, alcuni farisei si avvicinarono e, per metterlo alla prova, domandavano a Gesù se è lecito a un marito ripudiare la propria moglie. Ma egli rispose loro: «Che cosa vi ha ordinato Mosè?». Dissero: «Mosè ha permesso di scrivere un atto di ripudio e di ripudiarla».
Gesù disse loro: «Per la durezza del vostro cuore egli scrisse per voi questa norma. Ma dall’inizio della creazione [Dio] li fece maschio e femmina; per questo l’uomo lascerà suo padre e sua madre e si unirà a sua moglie e i due diventeranno una carne sola. Così non sono più due, ma una sola carne. Dunque l’uomo non divida quello che Dio ha congiunto».
A casa, i discepoli lo interrogavano di nuovo su questo argomento. E disse loro: «Chi ripudia la propria moglie e ne sposa un’altra, commette adulterio verso di lei; e se lei, ripudiato il marito, ne sposa un altro, commette adulterio».
Gli presentavano dei bambini perché li toccasse, ma i discepoli li rimproverarono. Gesù, al vedere questo, s’indignò e disse loro: «Lasciate che i bambini vengano a me, non glielo impedite: a chi è come loro infatti appartiene il regno di Dio. In verità io vi dico: chi non accoglie il regno di Dio come lo accoglie un bambino, non entrerà in esso». E, prendendoli tra le braccia, li benediceva, imponendo le mani su di loro.



Nel contesto della manifestazione del Figlio dell’uomo e dopo il secondo annuncio della passione, Marco espone - come complemento catechetico - l’insegnamento sulla indissolubilità del matrimonio, e i comportamenti richiesti per fare parte del regno di Dio.
Gesù cambia scena (Mc 10,1): va in Giudea. Espone con autorità messianica - non a un gruppo ma al popolo - l’indissolubilità del matrimonio come un principio universale. San Marco non entra nelle discussioni dei rabbini sulla legislazione del divorzio. Coglie con fedeltà le parole di Gesù, senza tener conto della clausola eccezionale trasmessa da (Mt 19,9). Marco, rivolgendosi a comunità di gentili, e andando al di là del mondo giudaico, ricorre alla Genesi (Gen 1,27 e 2,24): nell’unione indissolubile del matrimonio brillano, folgoranti, l’immagine e la somiglianza poste da Dio nell’uomo e nella donna. Gesù spiega e chiarisce la volontà del Creatore.
L’atteggiamento di Gesù con i bambini fa trasparire la fiducia con la quale bisogna ricevere Dio come Padre (Abbà), la protezione e la sicurezza della paternità divina. Alcune tradizioni patristiche hanno scoperto nell’atteggiamento di Gesù con i bambini un’allusione implicita al battesimo dei bambini.

Il Matrimonio cristiano


Il piano di Dio è sempre meraviglioso. S’incontrano due esseri viventi, simili e complementari, immagine di Dio nella splendida capacità di essere in movimento verso l’altro da sé, cioè di amare.

Provano un sentimento intenso, che rompe gli argini e le convenzioni, li unisce profondamente e li porta a decidere di costruire una relazione stabile, fedele, che accompagnerà per sempre le nuove vite che sorgeranno dal miracolo dell’amore.

Queste due persone imparano a suonare lo stesso spartito, ad assimilare scelte e valori, a puntare alle stesse mete, a comprendere che l’amore è più forte degli sbagli e della fatica di perdonare. Queste due persone, nel sogno di Dio, diventano una carne sola. Come Lui, uno in tre persone: Padre, Figlio e Spirito.

La realtà, condita dai limiti umani, non ci deve scoraggiare. Senz’altro il precetto mosaico che lasciava all’uomo la possibilità di ripudiare la donna era ingiusto, anche se comprensibile in quella cultura nettamente maschilista. Gesù non può non indicarci il desiderio di Dio. Non può accettare la fragilità di relazioni passeggere, superficiali, prevaricanti, egoiste. Non sarebbero in grado di dare nerbo e amore a chi sarà futuro dell’umanità, cioè i figli. Il Matrimonio cristiano, per quanto possa sembrare fuori moda, avrà sempre senso: una fiaccola accesa all’amore fedele e indissolubile di Dio.

 PREGHIERA DEI CONIUGI

Condividiamo la stessa speranza
lo stesso ideale, lo stesso modo di vivere,
lo stesso atteggiamento di servizio.
Ambedue fratelli e servi dello stesso Signore,
senza divisione nella carne e nello spirito,
insieme preghiamo, insieme ci inginocchiamo
e insieme facciamo digiuno.
Ci istruiamo l'un l'altro, l'un l'altro ci esortiamo,
ci sosteniamo a vicenda.
Insieme stiamo nella santa assemblea,
insieme alla mensa del Signore,
insieme nella prova, nella persecuzione, nella gioia.
Nulla nascondiamo l'un l'altro,
non ci evitiamo l'un l'altro, l'un l'altro non siamo di peso.
Volentieri facciamo visita agli ammalati,
volentieri assistiamo i bisognosi,
senza malavoglia facciamo elemosina
senza fretta partecipiamo al sacrificio,
senza sosta assolviamo ogni giorno i nostri impegni.
Ignoriamo i segni di croce furtivi,
rendiamo grazie senza reticenze,
benediciamo senza vergogna nella voce.
Salmi e inni recitiamo a voci alternate
e insieme gareggiamo nel cantare le lodi al nostro Dio.
Vedendo e sentendo questo, Cristo gioisce e ci manda la sua pace.
Là dove sono i due sposi, ivi è anche Cristo.

                                                                                               (Tertulliano)

 VANGELO VIVO
In una mattinata movimentata in ospedale, un anziano gentiluomo di un’ottantina di anni arrivò per farsi rimuovere dei punti da una ferita al pollice. Disse che aveva molta fretta perché aveva un impegno alle 9. Al medico che chiedeva ragione di quell'urgenza rispose che doveva andare alla casa di cura per far colazione con sua moglie. Durante la medicazione venne fuori che la donna era affetta dall’Alzheimer e non riconosceva il marito già da 5 anni. «E va ancora ogni mattina a trovarla anche se non sa chi è lei?» chiese sorpreso il dottore. L'uomo sorrise e gli batté la mano sulla spalla dicendo: «Lei non sa chi sono, ma io so ancora perfettamente chi è lei».


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Sabato 6/10/18 ore 13.30 e ore 20.35
Domenica 7/10/18 ore 13.30 e ore 20.35

Nel nome di Romano Guardini
La Veglia missionaria nel segno dei giovani
La Settimana dell'Accoglienza 2018
Insieme per l'inizio dell'anno pastorale