martedì 19 giugno 2018

SAN GIOVANNI BATTISTA - DODICESIMA DOMENICA B TEMPO ORDINARIO

Dal Vangelo secondo Luca

Per Elisabetta si compì il tempo del parto e diede alla luce un figlio. I vicini e i parenti udirono che il Signore aveva manifestato in lei la sua grande misericordia, e si rallegravano con lei.
Otto giorni dopo vennero per circoncidere il bambino e volevano chiamarlo con il nome di suo padre, Zaccarìa. Ma sua madre intervenne: «No, si chiamerà Giovanni». Le dissero: «Non c’è nessuno della tua parentela che si chiami con questo nome».
Allora domandavano con cenni a suo padre come voleva che si chiamasse. Egli chiese una tavoletta e scrisse: «Giovanni è il suo nome». Tutti furono meravigliati. All’istante si aprirono la sua bocca e la sua lingua, e parlava benedicendo Dio.
Tutti i loro vicini furono presi da timore, e per tutta la regione montuosa della Giudea si discorreva di tutte queste cose. Tutti coloro che le udivano, le custodivano in cuor loro, dicendo: «Che sarà mai questo bambino?». E davvero la mano del Signore era con lui.
Il bambino cresceva e si fortificava nello spirito. Visse in regioni deserte fino al giorno della sua manifestazione a Israele.


Per bocca del profeta Dio annunciò: “Per voi... cultori del mio nome, sorgerà con raggi benefici il sole di giustizia e voi uscirete saltellanti come vitelli di stalla” (Ml 3,20). L’inno di Zaccaria è il mirabile sviluppo di questa profezia. Quando, obbedendo all’ingiunzione dell’angelo, diede a suo figlio il nome di Giovanni (che significa: Dio è misericordioso), avendo fornito la prova di una fede senza indugi e senza riserve, la sua pena finì. E, avendo ritrovato la parola, Zaccaria cantò un inno di riconoscenza contenente tutta la speranza del popolo eletto. La prima parte, in forma di salmo, è una lode a Dio per le opere da lui compiute per la salvezza. La seconda parte è un canto in onore della nascita di Giovanni e una profezia sulla sua futura missione di profeta dell’Altissimo. Giovanni sarà l’annunciatore della misericordia divina, che si manifesta nel perdono concesso da Dio ai peccatori. La prova più meravigliosa di questa pietà divina sarà il Messia che apparirà sulla terra come il sole nascente. Un sole che strapperà alle tenebre i pagani immersi nelle eresie e nella depravazione morale, rivelando loro la vera fede, mentre, al popolo eletto, che conosceva già il vero Dio, concederà la pace. L’inno di Zaccaria sulla misericordia divina può diventare la nostra preghiera quotidiana.
Giovanni, il precursore

 Oggi la liturgia ci propone la solennità della Nascita di Giovanni Battista. Colui che si riterrà precursore di Gesù è decisivo nella storia del cristianesimo. A lui il Figlio di Dio fa il complimento più bello: fra i nati di donna non è sorto alcuno più grande di lui!
Nel suo nome (Giovanni, letteralmente «Jahvè ha avuto misericordia», cioè «dono di Jahvè») ci sta la lunga attesa e la riconoscenza per la sua nascita, giacché la madre Elisabetta era ritenuta sterile e obiettivamente avanti negli anni.
Per il padre Zaccaria, sacerdote irreprensibile del tempio, sarà un onore avere un figlio «grande davanti al Signore»: sobrio e morigerato, colmo di Spirito Santo, guida del suo popolo verso Dio, la giustizia e la riconoscenza.
Nel Giovanni adulto noi riconosciamo la forza impetuosa e l’umiltà della verità. Pur essendo un predicatore di successo, è ben consapevole di esserci per preparare la strada ad un altro, il vero Messia. Così Giovanni oggi ci insegna ad essere precursori di Cristo: strumento della salvezza che solo Lui può portare, pur attraverso le nostre mani, peraltro a loro volta un dono ricevuto. Ci insegna a leggere tra le pieghe del tempo e della vita la missione alla quale eravamo predestinati nel piano provvidenziale di Dio. Ci invita ad essere forti, canne che il vento non può spezzare, e umili: c’è già chi è più importante di noi e ci supererà nel cammino; ma non si poteva fare a meno del nostro tassello.

 IL BATTISTA

San Giovanni Battista,
che hai sussultato di gioia,
ancor prima della nascita,
al sentire la voce di Maria, madre del Redentore,
fa' che ricerchiamo sempre motivi di gioia e di serenità
per i nostri cuori e per le nostre famiglie.
Tu che hai preparato la strada al Redentore, aiuta noi cristiani
a preparare il cuore dei nostri piccoli e dei nostri giovani,
a conoscere ed amare nostro Signore.
Tu che lo hai indicato al tuo popolo nel fiume Giordano,
aiutaci a riconoscerlo nella sua Parola,
nei Sacramenti, nei fratelli, soprattutto i più poveri e bisognosi.
Tu che hai lottato fino alla morte per i princìpi e i valori più nobili,
aiutaci ad impegnarci anche noi perché
nelle fabbriche e negli uffici
regni l'onestà, il rispetto e la solidarietà.
Tu che ti sei lasciato uccidere pur di non tacere la verità,
aiutaci ad essere coraggiosi testimoni
della libertà e della giustizia in ogni momento
e comportamento della nostra vita.
Tu che sei stato definito da Cristo il più grande profeta,
aiutaci ad essere anche noi, nel nostro ambiente di vita,
con semplicità, ma con coerenza,
profeti e testimoni della verità e della nostra fede.
(mons. Franco Agnesi)



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